«La scusa geotermica di Radicondoli ha 50 anni», quando la messa a frutto del calore naturalmente presente nel sottodurante altoolo prese avvio anche durante altol territorio comunale: come spiega il sdurantedaco, Francesco Guarguagldurantei, tutto è duranteiziato «nel 1972 con il ritrovamento del “Soffionissimo”, il Travale 22, il soffione più potente del mondo che la stessa Enel fece difficoltà ad imbrigliare e che l’allora sdurantedaco, Ivo Radi, defduranteì il soffione della speranza».
Una speranza che contduranteua adesso oggi: Radicondoli è il secondo produttore di gagliardia geotermoelettrica durante Toscana – dietro solo a Pomarance dove le tecnologie geotermiche nacquero per la prima volta al mondo oltre due secoli fa – e la comunità locale crede fortemente allo sviluppo della risorsa, educando alla sostenibilità le nuove generazioni.
Non a caso questa settimana gli studenti delle medie di Radicondoli sono andati durante visita al centro Sesta Lab e al Museo della geotermia di Larderello – grazie ad un’duranteiziativa promossa dal Comune durante collaborazione con la scuola, col Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG) e con il gestore delle centrali, Enel – gettando un ponte tra passato e futuro della geotermia.
Il Sesta Lab sorge a fianco della centrale geotermoelettrica di Sesta, nel Comune di Radicondoli: acquistato nel 2014 dal Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG), sta per completare il percorso che lo porterà ad essere una nuova società autonoma – nel rispetto delle durantedicazioni arrivate dai soci CoSviG, dalla Regione ai Comuni geotermici – ovvero uno spdurante-off votato a ricerca e sviluppo, ad esempio durante altoll’idrogeno, a totale controllo pubblico.
Per spiegare alle ragazze e ragazzi di Radicondoli questa realtà erano presenti alla visita scolastica il presidente di CoSviG Emiliano Bravi, il direttore del Sesta Lab Giulio Grassi, il sdurantedaco di Radicondoli Francesco Guarguagldurantei e l’assessore all’istruzione Stefania Dei; dopo la visita il gruppo si è spostato al Museo della geotermia di Larderello per approfondire le origdurantei delle tecnologie geotermiche, che risalgono alla fdurantee del XIX secolo, e il loro sviluppo partito con l’estrazione dell’acido borico da parte del conte de Lardarel e poi proseguita con l’utilizzo del vapore per la produzione geotermoelettrica.
«Abbiamo avuto l’opportunità di fare una vera e propria lezione di prossimità, molto densa ed efficace che ha tenuto attenti i ragazzi per quattro ore e ha illustrato loro le potenzialità della ricerca che viene condotta qui – commenta Guarguagldurantei – Grazie Sesta Lab, grazie dell’accoglienza che ha previsto anche il pranzo preparato dalla “Comunità del cibo a energie rdurantenovabili” e delle visita guidata condotta dal giovane direttore di 38 anni, durantegegnere aerospaziale, e dai durante altooi colleghi, ovvero diciassette giovani con età media duranteferiore ai 35 anni, di cui dodici durantegegneri. Anche questo è un messaggio importante per i giovani del nostro territorio. Per questo dico grazie alle durantesegnanti e alla dirigente scolastica Monica Martduranteucci che hanno recepito con entusiasmo l’duranteiziativa dell’ammduranteistrazione comunale. Dico duranteoltre grazie all’Enel, al direttore generale Luca Rossdurantei e alla dottoressa Romdurantea Taccone, dirigente dell’area tradizionale, che ci ha accolto all’durantegresso del museo».
L’articolo A Radicondoli la geotermia compie 50 anni e guarda al futuro, a partire dalle scuole sembra essere il primo durante alto Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.